psig avignon
Un grande numero di persone ha esposto un adesivo su cui figura un ranuncolo, il fiore di cui Rémi, che studiava botanica, era specialista. Con questo termine s’identificano i vari argomenti che funzionano come strutture di potere e di organizzazione della realtà.
E il numero e la determinazione che mostreremo saranno la nostra forza e ci porteranno alla vittoria. novembre 17, 2014 By Osservatorio; Nessuno cancellerà questo sangue. Questi 3 capitoli sono il risultato di una scrittura collettiva che aspira a fare il punto dopo due settimane di mobilitazioni intense vissute da un gruppo di italiani attivi nella realtà parigina. Capitolo 1 – La diga del Testet, un’opera inutile e una ZAD per la difesa del territorio. Gendarmerie Nationale Benfeld. Il collettivo per la lotta contro la diga pubblicherà infatti sul sito: “La prefettura del Tarn si piega all’evento: il prefetto si impegna – oralmente – affinché nessun “gendarme” sia presente sulla zona durante il weekend. W.P. La polizia ha obbligato il corteo a rientrare in Piazza della Rotonda per poi accerchiare chi non è riuscito a uscire dalla piazza e infine caricare sul bus e portare in commissariato le vittime di questo accerchiamento. Lo slogan che circola tra le diverse reti militanti per diffondere l’appello a raggiungere la Zad del Testet è “Le 25 j’y serai! Il messaggio inviato attraverso questa forma di controllo della piazza da parte delle forze dell’ordine francesi risulta essere dunque molto chiaro : impossibilità di manifestare per la morte di Rémi, ucciso dalla violenza delle forze dell’ordine. Quella della Zad del Testet è una lotta che va avanti da due anni ma che da inizio settembre ha vissuto una svolta, subendo una repressione crescente e sempre più violenta.
Una sorta di stato di polizia o come si sentiva dire in piazza ieri: “una dittatura della polizia”. Controlli di identità, perquisizioni di zaini, venivano addirittura fermate persone che percorrevano le strade di Parigi in bicicletta, lontani tre, quattro chilometri da Stalingrad. Un comportamento davvero deludente per due partiti che si considerano essi stessi uno di sinistra e l’altro di estrema sinistra. Tutte le strade, compresi i ponti sulla Senna sono bloccate da ingenti quantitativi di polizia. L’unica cosa sulla quale tutti sono d’accordo è soffocare il più velocemente possibile la polemica sulla militarizzazione delle forze dell’ordine e sulla loro impunità. A Tolosa e Nantes (link : http://youtu.be/qXYeRM-UnD8 e http://youtu.be/VIwiXQ1HZOQ) si verificano violenti scontri, ma ci sono presidi e cortei spesso vietati e repressi anche a Parigi, Rennes, Caen, Notre-Dame-des-Landes, Marsiglia, Lione, Angers, Saint-Etienne, Vannes, Millau, Castres, Bourges, Gap, Lorient, Alès, Vaour, Mirande, Tulle, La Villedieu, Nîmes, Douarnenez, Dunkerque, Epinal, Dijon, Saint-Brieu, Saint-Denis-de-la-Réunion, Chalon-sur-Saône, Segré, Avignon, Alençon, Cahors, Brest, Aix, Périguex, Montpellier, La Rochelle, Lango, Poitiers, Lons le Saunier, Sète, Tours, Pontivy, La Flèche, Le Mans, Nîmes, Loches, Tarbes, Rodez, Villeuneuve-sur-Lot, Briançon, Carcassone, Metz, Saint-Gaudens, Besançon, Limoges, Moulins, Bayonne, Grenoble, Saint-Brieuc, Auxerre, Bordeaux, Pau, Chambéry, Aurillac, Genève, Bruxelles, Lausanne, Barcellona, Torino, Milano, Londra…. Alla vigilia del corteo parigino, 2 persone arrestate mentre attacchinavano con capi d’accusa di rifiuto d’identificazione e incitazione alla ribellione. Iscriviti a Facebook per connetterti con Christophe Issartel e altre persone che potresti conoscere. Latente, ma neanche troppo, il messaggio dello Stato francese si potrebbe tradurre così : “E’ andata così, c’è stato un errore, va bene. I discorsi presenti sulla stampa mainstream e quelli della polizia si intrecciano tendendo a costruire uno scenario abitato da violenti facinorosi, contesto costruito solo per attenuare la gravità dell’omicidio commesso. Circa 400 persone sono riuscite nonostante tutto a trovarsi nella rotonda a Stalingrad. E’ il simbolo dell’indignazione rispetto ad una morte così giovane; ma tale meccanismo allude alla giovinezza come momento di non-piena coscienza. Il Primo Ministro continua a promettere la linea dura per chiunque osi denunciare gli abusi della polizia, così che se il Ministro degli Interni ha annunciato la sospensione dell’uso delle granate offensive, in realtà la maggior parte delle armi dette non letali sono state usate durante la settimana per reprimere violentemente i movimenti contro gli abusi della polizia, con il solito grosso numero di feriti. Christophe Issartel è su Facebook. Il nome gioca sul doppio senso di “bouilles” che in francese occitano significa terreni umidi che non hanno un valore finanziario e in francese moderno significa facce. Il tentativo (fallito) di costruire la figura del violento. Le manifestazioni invadono poi la Francia la settimana successiva. (“Morire per delle idee è una cosa, ma è comunque relativamente stupido e sciocco”). Un morto in manifestazione in un periodo di crisi, sotto un governo di sinistra debole attaccato da tutte le parti e già criticato di essere troppo di destra è una bomba sociale ed è chiaro a tutti. Attraverso un ordine pubblico agito in siffatta maniera lo Stato sembra cercare l’anestetizzazione del popolo, l’accettazione di ciò che è successo a Sivens, senza se senza ma, “consigliando” praticamente una sottomissione. Ora però basta”. Le granate dunque permangono nelle mani delle forze dell’ordine per reprimere e gestire l’ordine pubblico. Le prime informazioni sul decesso di Rémi sono pertanto piuttosto confuse e vaghe, “prudenti” potremmo dire, nel mettere sotto accusa l’istituzione che negli stati democratici contemporanei è incaricata di mantenere l’ordine. Le dimensioni approssimative della diga sono: 1,5km di lunghezza e 230m di larghezza ed occuperà una superficie totale di circa 48ha. - Privacy Policy, http://tantquilyauradesbouilles.wordpress.com/actions/25-octobre-2014-rassemblement-sur-le-site/affiches-et-tracts, http://youtu.be/qXYeRM-UnD8 e http://youtu.be/VIwiXQ1HZOQ.
E’ il simbolo dell’indignazione rispetto ad una morte così giovane; ma tale meccanismo allude alla giovinezza come momento di non-piena coscienza. E nessuno dei gendarmi presenti sul sito nella notte tra sabato e domenica sono stati almeno sollevati dalle loro funzioni aspettando il risultato dell’inchiesta. Queste iniziative politiche prendono quasi subito un carattere di aperta critica al contesto generale di terrore statale, contro la repressione giudiziaria, contro la violenza delle forze dell’ordine, contro le armi militari impiegate su civili. Il giochetto è provocatorio: interdire qualsiasi esperessione di dissenso, al fine di utilizzare il pretesto di “manifestazione non autorizzata” per caricare, deportare, arrestare.
Un appello nazionale per il 25 ottobre è quindi lanciato sulla Zad del Testet per un presidio seguito da una settimana di mobilitazione (link dell’appello: http://tantquilyauradesbouilles.wordpress.com/actions/25-octobre-2014-rassemblement-sur-le-site/affiches-et-tracts/). Si scatena allora il processo di colpevolizzazione della vittima stessa, che non può che essere responsabile della propria morte.
La manifestazione di domenica con appuntamento alla rotonda di Stalingrad si è svolta in modo inimmaginabile. Cosa che par altro, la gendarmeria sapeva benissimo fin dalla notte stessa dell’omicidio. Dopo la violenza che ha portato alla morte di Rémi Fraisse, è partita un’azione di repressione che sembra quasi irreale data la sua portata. APPLICATION PDF; 1/2" - 2" 18 bar. Le associazioni schierate contro la costruzione della diga denunciano la mancanza di volontà da parte della CACG di partecipare ad un dibattito pubblico, né con le associazioni ambientaliste, né con ulteriori esperti. Capitolo 3 – Racconto delle mobilitazioni viste da Parigi dal 26 ottobre all’ 8 novembre: A partire da domenica 26 ottobre la Francia ha avuto un sobbalzo, un pessimo risveglio, la realtà è davanti agli occhi a ritestimoniare di un dispositivo di forze armate sempre più violento, un regime statale sempre più repressivo e di un sistema economico e sociale che porta avanti solo gli interessi dei pochi e potenti.
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